Trofei di viaggio

Libro e souvenir kitsch

Il tema dei souvenir ci ha incuriositi fin dai primi lavori. Una delle nostre serie fotografiche si intitola proprio Souvenir d’Italie, commissionata nel 2008 da Flaminio Gualdoni per la rivista FMR Bianca. Ci siamo immaginati le diverse collocazioni domestiche di questi strani oggetti una volta a casa o una volta donati ad amici e parenti. Abbiamo ripercorso il viaggio di Stendhal, limitandoci alla ricerca di oggetti ricordo di Roma, Napoli e Firenze. L’abbiamo fatto restando a Bologna, cercando i souvenir nei mercatini dell’usato. Durante una delle nostre ricerche ci siamo imbattuti in un saggio di antropologia illuminante, Trofei di viaggio – per un’antropologia dei souvenir, scritto da Duccio Canestrini ed edito da Bollati Boringhieri. In questi anni lo abbiamo conosciuto, abbiamo preso un paio di caffè e scoperto tratti in comune. Quello che segue è la prima parte del prologo del libro sopra citato: non vengono date risposte ma si fanno tante tante domande.

Che cosa sia un oggetto ricordo è una domanda che mi sono posto per la prima volta, qualche anno fa, all’acquario di Tahiti. All’uscita del tunnel di plexiglass trasparente, costruito per camminare sotto il mare e fare fish-watching, un gruppo di anziane turiste americane assediava il bancone dei souvenir. Prorompendo in esclamazioni ora querule ora melliflue, quella comitiva si contendeva una scampolo. Era un vassoio in plastica, raffigurante due ragazze, due veneri tahitiane, tratte da un quadro di Paul Gauguin. Sul retro, il vassoio recava una minuscola scritta in rilievo: made in Italy.

Piattino posacenere souvenir

Dunque per quelle signore statunitensi un vassoio stampato in Italia, raffigurante due ragazze locali, dipinte da un pittore francese, fungeva da souvenir polinesiano. Come mai?
E perché a tutt’oggi, sull’isola di Capri, una statuina in polistirolo della dea greca Afrodite, fatta a Hong Kong, per un turista francese, russo o giapponese, può fungere da Souvenir d’Italie? Siamo evidentemente nel campo dell’immaginario. Un campo senza confini, dove l’evocazione di un passato mitico viene attivata da oggetti/luoghi comuni, che fanno da spolette della memoria. Sono ganci, trappole, botole dove cadiamo per precipitare in un mare di suggestioni.
A volte mi figuro i souvenir che si trovano sulle bancarelle come quegli idoli di pietra rotanti all’interno di templi misteriosi, cari alle scenografie cinematografiche di Indiana Jones. Se li tocchi nel punto giusto, fanno perno su loro stessi e ti spalancano un mondo segreto.

Retro del piattino con scritta Souvenir d'Italie

Nel terreno o nel mare dei souvenir veniamo guidati e adottiamo comportamenti d’acquisto pilotati.
Da chi, da che cosa siamo agiti, quando ci avviciniamo all’idolo rotante? E’ la realtà o il sogno che cerchiamo? La verità o semplicemente un significato?
Accantonata ogni forma residua di romanticismo, è evidente che non c’è minore significato nel vassoio di Gauguin che nella pagaia intagliata in legno di mangrovia. Oggi, entrambi gli oggetti sono falsi (…). O se vogliamo entrambi sono autentici. I due oggetti non si escludono, anzi, convivono, rispondendo ciascuno a diverse necessità. In ogni caso entrambi significano qualche cosa. (…)
Al ritorno da quel viaggio, come da ogni altro viaggio, mi sono trovato a guardare l’Italia dei souvenir con occhi diversi, più attenti. Ho pensato a casa mia come un posto esotico, con migliaia d’anni di storia, di cultura, di passioni. Mi sono messo nei panni di un turista straniero, ho cercato di capire che cosa mi sarei aspettato, che cosa avrei voluto comprare per ricordo, che cosa concretamente noi italiani vendiamo come souvenir. E’ stata una scoperta.

Duccio Canestrini, “Trofei di viaggio”, ©2001 Bollati Boringhieri editore, Torino

 

Duccio Canestrini, viaggiatore curioso e poligrafo, osserva con interesse i rituali della contemporaneità. E’ docente di Antropologia del turismo al Campus di Lucca (Università di Pisa). Il suo ultimo libro si intitola Antropop (Bollati Boringhieri).

Souvenir d'Italie, piatti di Firenze
Quadro ovale con cartolina del David
Statuetta del David da giardino