La melamina

spille in melamina

Dopo aver conosciuto la collezionista dei posacenere souvenir e l’illustratore degli sfondi delle nostre opere, vi proponiamo un testo che analizza il materiale utilizzato per la realizzazione di questi oggetti: la melamina. Abbiamo chiesto supporto ad un “tuttologo” del collezionismo e dei materiali (nonché omonimo genitore del 50% dei PetriPaselli), chiedendogli di parlarcene in modo leggero e curioso. Vi presentiamo qui il risultato. Buona lettura.

La melamina, ricco e umilissimo materiale! Parente stretto della bachelite, altro eccezionale strumento tecnico artistico. Si tratta in ambedue i casi di resine termoindurenti che possono essere plasmate attraverso il colaggio in appositi stampi una sola volta poichè il processo chimico-fisico è irreversibile. Come la bachelite può essere caricata con pigmenti coloranti o con sostanze in grado di accentuarne o modificarne le caratteristiche. Ambedue le resine sono utilizzate, per le proprietà meccaniche, elastiche, termoisolanti e di bassissima conduttività elettrica, per parti di apparecchi elettrici (scatole da incasso, corpi di interruttori, campanelli, portalampada), elettrodomestici e parti di essi, apparecchi elettromedicali, contenitori, stoviglie, vasellame, oggettistica d’arredo, bigiotteria, giochi e souvenir, parti di infissi, parti di attrezzature tecnologiche, componenti elettriche ed elettroniche soggette ad utilizzo frequente a temperature superiori alla soglia di plasticità delle resine tremolastiche.

La melamina base ha un colore neutro grigio-avana chiaro ma può essere caricata con pigmenti ed assumere qualunque tonalità di colore. L’aggiunta di farine fossili, fibre di vetro e granuli di materiali inerti ne migliora le qualità isolanti e coibenti. Rispetto alla bachelite è più leggera ed elastica, prestandosi quindi ad essere utilizzata in spessori più sottili utili per giochi e modellismo, bijoux e complementi di abbigliamento. Gli oggetti in melanina possono avere superfici levigate e lucidissime, ottenute per stampaggio o per trattamento con abrasivi finissimi, al pari della bachelite e del perspex. Anche questo ne fa un materiale eccellente per oggetti decorativi.

Si presta inoltre (come la bachelite e l’autarchica galalite) ad incorporare granuli o frammenti millimetrici di stoffe, altre resine termoindurenti colorate e frammenti di macinazione, cosa che permette di ottenere oggetti dall’aspetto “riciclato” o comunque “vintage”, cioè di origine più vetusta e nobile della realtà oggettiva, aumentandone l’ appetibilità collezionistica e il valore soggettivo di mercato. Molto usata negli anni ’50 e ’60 in alternativa o in unione alla lamiera metallica nei giochi Made in U.S Zone Germany o Japan ma anche dalla INGAP, dalla Marchesini, dalla Mebel, dalla Bonomi e dalla Quercetti in Italia, dalla Dux e e dalla Joustra in Francia e dalla Victory in Gran Bretagna.
Grande materiale!!!!

Ferdinando Petri